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Direttiva fonti rinnovabili: in vigore la nuova RED III

Direttiva fonti rinnovabili: nuova RED III
Nozioni sul fotovoltaico
Aggiornato il 01 dicembre 2023
5 min. Tempo di lettura
Francesca_Pennisi
Francesca Pennisi

Lo scorso 31 ottobre 2023, la nuova direttiva fonti rinnovabili RED III (Renewable Energy Directive III) è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea ed è entrata in vigore il 20 novembre.

Questo argomento lo avevamo trattato qualche mese fa e se ti sei perso l’articolo puoi andare a rileggerlo qui. Nelle prossime righe, ripercorreremo gli obiettivi e le novità della direttiva. Se non lo sapessi già, in questi giorni si svolge anche la Conferenza annuale COP28 che riunisce tutti i Paesi dell’ONU per discutere su clima ed energia.

Che cosa è la RED III e perché si chiama così?

La RED III è denominata anche Direttiva 2023/2413 e modifica la precedente Direttiva 2018/2001. Di fatto, individua una serie di novità che dovranno essere recepite dagli Stati membri nel settore delle energie rinnovabili.

Perché si chiama RED III? RED III non è altro che l’abbreviazione di Renewable Energy Directive III ovvero “Direttiva sull’Energia Rinnovabile III”. Questa è la terza revisione e riguarda le politiche e gli obiettivi relativi alle fonti di energia rinnovabile.

Come suggerisce il termine stesso, la direttiva è un atto giuridico tramite il quale si stabilisce un obiettivo che i diversi Paesi dell’Unione europea devono conseguire e realizzare. A differenza del regolamento, che è giuridicamente vincolante, nel caso di una direttiva sono i Paesi stessi a stabilire le disposizioni per attuarlo.

L’obiettivo della RED III

L’obiettivo della RED III è promuovere e aumentare il ricorso alle risorse rinnovabili nel mix energetico dell’Unione in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo. L’adozione di queste fonti contribuirebbe infatti alla transizione energetica sostenibile.

Ti starai chiedendo che cosa cambia fondamentalmente rispetto alla precedente versione. L’ultimo accordo europeo (risale a marzo 2023) prevedeva di raggiungere una quota rinnovabile pari almeno al 42,5 % nel consumo finale di energia. Di recente è stato definito che il target debba essere pari al 45 %.

Ogni Stato membro si impegnerà a contribuire al raggiungimento degli obiettivi nei settori dei trasporti, dell’industria, dell’edilizia, e dei sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento. Tutti gli Stati Membri sono inoltre incoraggiati a destinare almeno il 5 % della capacità delle nuove installazioni energetiche a soluzioni innovative.

Quali sono le altre novità della RED III?

Innanzitutto, sono previste procedure semplificate per la concessione di permessi per nuovi impianti di energia rinnovabile (per es. pannelli fotovoltaici e centrali eoliche) o per l’adeguamento degli impianti esistenti.

Un altro aspetto riguarda i tempi di autorizzazione: le autorità nazionali non potranno impiegare più di 12 mesi per autorizzare la costruzione di nuovi impianti di energia rinnovabile locati nelle cosiddette zone di riferimento per le energie rinnovabili. Al di fuori di queste zone invece, la procedura non potrà protrarsi oltre i 24 mesi.

I settori coinvolti dalla normativa

I settori coinvolti dalla normativa sono quelli citati, ovvero trasporti, industria, edilizia, sistemi di teleriscaldamento e raffreddamento.

Per quanto riguarda gli obiettivi vincolanti nel campo del riscaldamento e del raffreddamento degli edifici, in particolare sottolineiamo un incremento vincolante della quota delle rinnovabili pari a:

  • +0,8 % annuo a livello nazionale fino al 2026;

  • +1,1 % dal 2026 al 2030.

Un altro settore importante chiamato in causa è quello edile. Si legge nella direttiva che gli edifici “possiedono un grande potenziale non sfruttato per contribuire efficacemente alla riduzione delle emissioni di gas a effetto serra nell’Unione: per conseguire l’ambizioso traguardo della neutralità climatica dell’Unione stabilito nella normativa europea sul clima, occorrerà decarbonizzare il riscaldamento e il raffrescamento in questo settore aumentando la quota di energie rinnovabili nella produzione e nell’uso”.

In particolare, con la nuova direttiva si prevede un aumento della quota rinnovabile nei consumi, contribuendo significativamente alla transizione energetica. Il target individuato è pari al 49 % di energia rinnovabile entro il 2030. Si tratta di aumenti che diverranno gradualmente sempre più importanti e vincolanti a livello dei singoli Paesi Membri.

Il tempo stabilito a livello di legislazione nazionale per recepire la direttiva è di 18 mesi dalla pubblicazione. Ti aggiorneremo quindi sugli ulteriori sviluppi!

Al via con la Conferenza globale sul clima: Cop28

Sempre in materia di clima ed energia, in questi giorni si svolge un altro appuntamento importante: la Cop28, ovvero la Conferenza globale sul clima. L’evento si tiene annualmente e questa è la 28-esima edizione che coinvolge 195 paesi chiamati a dichiarare i passi avanti compiuti rispetto agli obiettivi concordati nell’accordo di Parigi del 2015. Ad ospitare questa edizione sono gli Emirati arabi uniti nella città di Dubai. Anche queste giornate saranno senz’altro decisive per il nostro futuro.

In breve

  • La RED III, denominata anche Direttiva 2023/2413, modifica la Direttiva 2018/2001.
  • La RED III individua una serie di novità che dovranno essere recepite dagli Stati membri nel settore delle energie rinnovabili.
  • Uno dei cambiamenti più importanti riguarda l’innalzamento al 45 %, che in precedenza prevedeva di raggiungere una quota rinnovabile pari almeno al 42,5 % nel consumo finale di energia.
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