Tutto quello che devi sapere sulla nuova normativa antincendio

Recentemente è stata pubblicata una nuova normativa antincendio che va a impattare sull'installazione degli impianti fotovoltaici. Ne abbiamo parlato durante il nostro a evento a Modena del 18 settembre e abbiamo pensato che fosse utile a te che installi quotidianamente, fare un recap dei punti principali. Prosegui la lettura per approfondire.
Impianti incorporati nell'edificio vs. non incorporati
La normativa distingue due grandi categorie di impianti:
- impianti fotovoltaici incorporati nell’edificio: infatti i moduli fotovoltaici possono essere applicati sull’involucro edilizio tramite un ancoraggio fisso oppure a gravità, cioè senza essere fissati, ma tenuti fissi semplicemente grazie al proprio peso o da zavorre (come blocchi di cemento, pietre o strutture pesanti).
- BAPV (Building Applied Photovoltaics): sono quegli impianti che prevedono che i pannelli vengano montati sull'edificio, senza svolgere altre funzioni se non quella di generazione di energia.
- BIPV (Building Integrated Photovoltaics): qui i pannelli sostituiscono elementi di copertura del tetto o facciate di un edificio, svolgendone anche la sua funzionalità, oltre a quella di generazione di energia. Questo perché possono essere impiegati in pareti di tamponamento, ma non hanno funzionalità prettamente strutturali.
- impianti fotovoltaici non incorporati: a titolo di esempio possono essere delle pensiline, tettoie o parcheggi e non ricadono nel volume delimitato dalla superficie cilindrica ad asse verticale avente come generatrice la proiezione in pianta del fabbricato (inclusi aggetti e sporti di gronda). Puoi aiutarti nella comprensione attraverso questa immagine.
Principio generale: “Regola d’arte”
Il principio di base è la regola d’arte, che deve riguardare non solo l'installazione, ma anche il prodotto. I pannelli devono rispettare due normative importanti:
- CEI EN IEC 61730-1, Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici (FV)- Parte l: Prescrizioni per la costruzione e
- CEI EN IEC 61730-2, Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici (FV) - Parte 2: Prescrizioni per le prove.
Inoltre, l'impianto non deve essere installato in zone in cui possono formarsi atmosfere esplosive per la presenza di gas infiammabili, vapori o nebbie di liquidi infiammabili o polveri combustibili.
Normativa antincendio per le batterie (BESS)
Cosa sono le BESS?
Le BESS sono dei sistemi di accumulo che immagazzinano l'energia in forma di energia chimica per restituirla in energia elettrica se necessario.
Quali sono i rischi?
I rischi connessi a queste batterie sono diversi e dipendono da fattori quali il tipo di batteria, le dimensioni, le possibili reazioni chimiche e la posizione. Inoltre, esiste un rischio di incendio o esplosione per thermal runaway (surriscaldamento incontrollato).
Le misure di sicurezza da adottare in generale
Evita i surriscaldamenti
Gli inverter e i convertitori devono essere necessariamente installati all’aperto o in locali antincendio REI/EI 30 con accesso diretto (porta tagliafuoco).
Garantisci una adeguata ventilazione
Lascia lo spazio libero intorno ai componenti per far circolare l’aria e se lo spazio non è sufficiente installa dei sistemi di raffreddamento o di estrazione forzata.
Evita superfici infiammabili
Non montare i pannelli sopra o vicino a materiali facilmente infiammabili.
Quali sono le misure specifiche per l’installazione degli inverter?
- La normativa specifica che deve essere garantita l’installazione su strutture ed elementi costituiti da prodotti o kit classificati A1 per la reazione al fuoco secondo UNI EN 13501-1.
- Alternativamente, l'equivalente interposizione tra inverter e piano di appoggio di uno strato di materiale di resistenza al fuoco almeno EI 30 con layer continuo incombustibile.
- Queste caratteristiche di reazione o resistenza al fuoco non devono essere inficiate dai sistemi di ancoraggio delle staffe porta-inverter e da eventuali passaggi di canalizzazioni o cavi elettrici.
- Ci sono delle specifiche indicazioni anche per l’installazione dei cavi, secondo il principio di compartimentazione e in modo tale che siano resistenti ai raggi UV e alle intemperie.
La normativa indica inoltre che i componenti dell’impianto non devono essere installati nelle vie di esodo o nei luoghi sicuri. Inoltre, l’ubicazione di tutte le parti dell’impianto deve essere tale da garantire il corretto funzionamento e la manutenzione degli stessi, evitando l’impedimento per lo smaltimento del fumo e del calore
Regole per l’accessibilità e il posizionamento dei pannelli
Su copertura
- I pannelli devono essere raggruppati in sottoinsiemi max 20 m in tutte le direzioni;
- I gruppi devono essere separati da corridoi larghi almeno 2 m, liberi da tutto tranne i cavi;
- Lungo il perimetro del tetto: occorre lasciare una fascia libera di almeno 1 metro;
- Niente pannelli nel raggio di 1 metro da EFC, lucernari, o altri impianti;
- Per coperture “a shed”: distanza minima 1 m tra pannelli e aperture.
Su facciata
- Sottoinsiemi di pannelli: massimo 3 m di altezza e 20 m di lunghezza;
- Separati verticalmente di almeno 0,5 m da elementi incombustibili che sporgano altrettanto dalla facciata;
- Sia i sottoinsiemi che gli elementi orizzontali ignifughi devono distare dalle aperture almeno 1 m.
Sezionamento dell’impianto
L’impianto deve essere dotato di un dispositivo di sezionamento ben segnalato, ignifugo e facile da raggiungere dai soccorritori e deve permettere il distacco totale dell’impianto da tutte le fonti di alimentazione.
Installazione dei pannelli: i requisiti antincendio per la copertura
La norma prevede due opzioni:
- Installazione su copertura incombustibile;
- Inserire uno strato EI 30 + A1 continuo tra il pannello e la copertura. Tale strato deve coprire tutta la copertura o almeno l’area dei pannelli e sporgere due metri su ogni lato.
Se i pannelli sono ancorati i sistemi di fissaggio non devono compromettere la resistenza al fuoco. Altrimenti, puoi valutare il sistema nel suo complesso con:
- Resistenza al fuoco esterno del tetto: Classificazione Broof (T3, T4) secondo UNI EN 13501-5 e test basati su UNI CEN/TS 1187
- Reazione al fuoco del modulo FV: almeno classe E (UNI EN 13501-1) + classificato Broof (T1-T4) a resistenza a fuoco esterno.
Regole specifiche per impianti BAPV installati in facciata
Quando si installano pannelli fotovoltaici sulle facciate degli edifici, bisogna fare in modo che:
- Non si propaghi un incendio dal pannello all’edificio;
- Non ci siano rischi di caduta di pezzi o colature pericolose.
- I pannelli devono essere montati su strutture incombustibili o certificate A1 per la reazione al fuoco (secondo UNI EN 13501-1);
- Oppure se tra pannello e facciata è presente uno strato continuo di materiale resistente al fuoco almeno EI 30 e anch’esso incombustibile classe A1 (sempre secondo UNI EN 13501-1), esteso su tutta la facciata.
Questo rischio si considera gestito se:
- I sistemi di fissaggio garantiscono la stabilità dell’impianto e non compromettono le caratteristiche antincendio.
- Se l’edificio è alto più di 12 metri e non si può seguire quanto detto sopra, i materiali usati devono comunque rispettare:
- Le regole del Capitolo V.13 delle norme antincendio (DM 3 agosto 2015);
- Oppure quanto indicato nella circolare DCPREV-5043 del 5 aprile 2013, sulla sicurezza antincendio delle facciate.
In base all’analisi del rischio incendio, si possono valutare soluzioni alternative rispetto a quanto detto sopra, purché garantiscano comunque gli obiettivi di sicurezza del paragrafo 2.2 della normativa e rispettino le procedure previste dalla normativa antincendio.
Regole specifiche per impianti BIPV integrati in coperture o facciate
I pannelli BIPV (cioè integrati nella struttura dell’edificio, non semplicemente appoggiati) fanno parte dell’involucro stesso dell’edificio, sia in copertura che in facciata.
Questi pannelli devono rispettare sia le norme elettriche, sia quelle per le opere edili, in particolare:
- Norma CEI EN 61730-2 (test di sicurezza elettrica);
- Norma CEI EN 50583-1, per definire i requisiti a seconda del tipo di integrazione architettonica;
- Devono anche essere classificati per la reazione al fuoco secondo la norma UNI EN 13501-1.
- Se i pannelli sono montati su facciate a cappotto (ETICS), vanno seguite le linee guida europee EAD 040083 e EAD 090062, oltre ad eventuali certificazioni ETA;
- Per facciate continue, bisogna fare riferimento anche alla norma UNI EN 13830.
- Il capitolo V.13 delle norme antincendio (DM 3 agosto 2015), oppure
- La circolare DCPREV-5043 del 2013, se la prima non si applica.
Altri aspetti da considerare:
Anche in questo caso, per edifici civili alti più di 12 metri, i requisiti di reazione al fuoco devono seguire:
Regole per impianti FV su pergole, pensiline, tettoie, parcheggi e distributori
Si parla qui di impianti fotovoltaici usati per coprire pergole, tettoie, parcheggi o distributori di carburante – un uso sempre più diffuso.
Spesso si tratta di impianti BIPV, dove i pannelli sono l’unico elemento di copertura (es. pannelli “vetro-vetro”). In questi casi, devono essere almeno in classe B-s2, d0 (secondo EN 13501-1) per la reazione al fuoco.
Se si tratta invece di impianti BAPV, installati sopra a coperture di parcheggi o pensiline per distributori (fatte con materiale incombustibile), non è richiesto un requisito minimo di reazione al fuoco (restano però validi i criteri del paragrafo 3.2.1, punti 2 e 3).
Regole per impianti FV usati come balaustre
Sempre più diffusi sono anche gli impianti BIPV utilizzati come parapetti per balconi, terrazze o scale esterne.
Anche in questo caso, i pannelli (es. “vetro-vetro”) devono avere una classificazione di reazione al fuoco almeno B-s2, d0 secondo la norma EN 13501-1.
In breve
- È stata pubblicata recentemente una nuova normativa antincendio che affronta i requisiti di installazione degli impianti fotovoltaici.
- Il principio generale è della regola d'arte e seguono altre normative di rilievo.
- In generale, occorre evitare i surriscaldamenti, garantire una ventilazione adeguata ed evitare le superfici infiammabili.