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Fotovoltaico in condominio: tutto ciò che devi sapere

Fotovoltaico in condominio
Nozioni sul fotovoltaico
Aggiornato il 04. novembre 2022
5 min. Tempo di lettura
Dalia_Franceschini
Dalia Franceschini

Vista l’esplosione del fotovoltaico in Italia, sempre più persone si stanno interessando all’energia solare e alla possibilità di installare un impianto fotovoltaico in condominio. Dopo tutto, considerando che oltre 14 milioni di famiglie italiane vive in condominio, non c’è da meravigliarsi. Ma come funziona un impianto fotovoltaico installato in strutture condominiali?

In questo blog parleremo proprio di questo. Continua a leggere per saperne di più! Esistono due tipologie principali di fotovoltaico in condominio. Esse sono:

  1. Impianto fotovoltaico centralizzato
  2. Impianto fotovoltaico a servizio della singola unità abitativa

Procediamo per ordine ed andiamo ad analizzarne una alla volta.

Impianto fotovoltaico per condomini centralizzato

Come dice il nome stesso, in questo caso l’impianto è centralizzato, ovvero messo a servizio di tutti i condomini e servirà dunque ad alimentare con energia solare tutti quei servizi condominiali che funzionano ad energia elettrica. Un esempio? Le luci delle aree comuni, di scale e giardini, i cancelli automatici, l’ascensore e così via. È chiaro, dunque, che l’installazione di un impianto fotovoltaico centralizzato comporta una notevole riduzione dei costi comuni per l’energia a vantaggio di tutti i condomini.

L’iter da seguire per installare un impianto fotovoltaico centralizzato prevede due passaggi principali:

  • Inoltrare una proposta scritta all’amministratore condominiale che si occuperà di convocare un’assemblea condominiale entro 30 giorni;
  • Ottenere l’assenso da almeno il 50% dei condomini che hanno votato la proposta.

Una volta ottenuta tale maggioranza di voti, sarà possibile installare un impianto fotovoltaico in condominio centralizzato!

Qualora l’impianto centralizzato produca energia in eccesso che non viene utilizzata dal condominio al momento della sua produzione, si potrebbe pensare di aggiungere una batteria all’impianto. In questo modo si avrebbe disponibilità di energia fotovoltaica anche durante le ore notturne e ci si renderebbe ancor più indipendenti dalla rete elettrica nazionale. A proposito! Ti sei perso il blog sulle batterie di accumulo che puoi trovare da Memodo? Eccolo! Invece, la parte di energia FV che non viene accumulata tramite accumulo potrebbe poi essere venduta alla rete tramite il meccanismo dello scambio sul posto.

Ricapitolando: ciò che non si può fare con un impianto centralizzato è impiegare l’energia fotovoltaica per alimentare la singola abitazione. Per far ciò, occorre installare un impianto fotovoltaico privato, ovvero a servizio della singola unità abitativa.

Vediamo insieme questa seconda variante.

Impianto fotovoltaico ad uso privato

Oltre al caso che abbiamo appena analizzato, esiste anche il caso di un singolo individuo o di una famiglia che vive un condominio e che vuole installare un impianto fotovoltaico ad uso privato, del quale dunque non beneficerà l’intero condominio, ma solo quel singolo individuo.

La Riforma del Condominio regola due modalità con cui i condomini possono posare i moduli fotovoltaici, ovvero su parti comuni o su spazi privati, e relativi iter da seguire.

Per i condomini che intendono installare i moduli fotovoltaici su spazi di loro proprietà esclusiva (come ad esempio il balcone), non occorrerà convocare l’assemblea condominiale per richiederne l’approvazione. In questo caso tutto ciò che si deve fare è aprire una pratica in Comune per il via libera ai lavori.

Anche nel caso in cui si voglia installare un impianto fotovoltaico su parti dell’edificio comuni a tutti i condomini (come sul tetto condominiale o sul lastrico solare), rispettando i millesimi di proprietà assegnati al singolo richiedente, non è necessaria alcuna autorizzazione da parte dell’assemblea. Tuttavia, bisognerà fornirne comunicazione all’amministratore. Questo perché deve potersi assicurare che l’intervento non vada a compromettere il decoro e la sicurezza dell’edificio.

Solo nel caso in cui l’intervento messo in atto dal singolo condomino comporti necessariamente modifiche o interventi di qualsiasi genere alle parti comuni dello stabile, sarà necessario convocare l’assemblea per mettere ai voti l’intervento. L’assemblea potrà dunque negare o approvare le opere o, in via alternativa, può proporre delle modifiche o modalità di esecuzione dei lavori alternative e imporre misure di cautela per tutelare la stabilità e il decoro dell’edificio.

Fotovoltaico e condominio: la ripartizione del tetto 

Come potrai immaginare, essendo la superficie del tetto condominiale piuttosto limitata rispetto al numero dei condomini, vi è l’eventualità che la realizzazione dell’intervento porti a invadenze nelle porzioni di tetto di altri condomini. Oggigiorno, non esistono criteri specifici che permettono di definire le porzioni di tetto utilizzabili dal singolo condomino. Tuttavia, il Codice Civile stabilisce il diritto di ciascun condomino al pari utilizzo delle parti comuni. Pertanto, nella realizzazione di un impianto fotovoltaico, il singolo condomino non può occupare una porzione dell’area che vada oltre i millesimi di proprietà a lui attribuiti.

In breve

  • Per l’installazione di un impianto fotovoltaico su condominio sono previste due modalità: gli impianti centralizzati ad uso di tutti i condomini e quelli privati ad uso esclusivo della singola unità abitativa.
  • Per l’installazione di un impianto FV in condominio su parti di esclusiva proprietà dei condomini non è richiesta alcuna autorizzazione.
  • Di base, per l’installazione di un impianto FV su zone dello stabile comuni a tutti i condomini non è necessaria alcuna autorizzazione, fatto salvo il caso in cui l’installazione comporti modifiche e interventi alle zone comuni a tutti i condomini.
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