Le batterie al sale per fotovoltaico

In questo articolo parliamo di una delle novità più promettenti del mondo dell’energia: le batterie al sale per fotovoltaico. Queste ultime sono sulla bocca di tutti ultimamente e stanno competendo con le ormai incontrastate batterie al litio.
Ma cosa sono davvero queste batterie al sale? Saranno la soluzione ai problemi energetici globali?
Il sale è il nuovo litio
Partiamo col dire che le batterie al sale non sono un’invenzione completamente nuova, in quanto nascono già negli anni ‘80. In più, il sale è una sostanza che conosciamo da millenni, che si utilizzava per conservare il cibo, ma mai per alimentare i nostri dispositivi elettronici. Insomma, chi l’avrebbe pensato che un ingrediente così semplice e comune avrebbe avuto il potenziale per trainare la rivoluzione tecnologica?
Le batterie al sale sono proprio ciò che il nome suggerisce: batterie che usano il sale come parte fondante del loro funzionamento. A differenza delle batterie al litio, queste promettono di essere:
- meno dannose per l’ambiente;
- meno inclini a esplodere in situazioni di stress.
Perché il sale potrebbe essere la risposta ai nostri problemi
Ma perché dovremmo essere così elettrizzati da un materiale che abbiamo sempre considerato prevalentemente “da cucina”? Beh, la risposta sta nel fatto che il sale è presente in abbondanza ed è facilmente reperibile. Questo fa sì che sia anche particolarmente sostenibile e accessibile rispetto al concorrente a base di litio.
Siamo anche consapevoli, d’altra parte, che il litio è una risorsa limitata e che la sua estrazione avviene spesso in condizioni di sfruttamento ambientale. In un contesto come questo, le batterie al sale potrebbero rappresentare una via d'uscita a questa situazione.
Ancora, il sale risulterebbe essere più sicuro rispetto ad altri materiali: le batterie al litio, purtroppo, non sono esenti da inconvenienti: surriscaldamento, rischio di incendio, e una vita utile non eterna. Tra gli altri vantaggi legati a questa tecnologia, troviamo anche il fatto che non necessitano di manutenzione e che sono facilmente aggiustabili in caso di guasti meccanici.
Le batterie al sale: un po’ di teoria
Come funzionano queste batterie al sale? Le batterie ai sali fusi lavorano ad alte temperature (240 - 300 °C) per fondere il sodio, un elemento di cui sono composte.
- Nella fase di carica della batteria, il sale viene diviso in sodio e nichel.
- Durante la fase di scarica, si verifica il processo inverso e il sodio viene ionizzato formando di nuovo il sale in modo da rilasciare energia.
I problemi della realtà: non è tutto sale ciò che brilla
Forse il proverbio era diverso? Non importa. Quello che vorremmo sottolineare è che purtroppo, anche il sale ha dei limiti. E nonostante le batterie al sale promettano bene, non sono ancora del tutto perfette. Vediamo alcuni limiti:
- Appena installata e accesa, questa batteria ha necessità di circa 18-24 ore di warm up per entrare in temperatura (momento in cui preleva energia dalla rete);
- Deve usare parte di energia prodotta dall’impianto FV o prelevata dalla rete per rimanere in temperatura, specie in inverno (consumo medio di circa 50-100 Wh);
- Deve essere utilizzata quotidianamente per rimanere in temperatura operativa ;
- Attualmente hanno costi molto elevati, circa il doppio di una batteria ad alta tensione media;
- Presentano potenze di carica/scarica limitate;
- Risulta complesso utilizzarle con un inverter classico che non nasca anche per alimentare questo tipo di accumulo.
Qual è il prezzo di tutto questo?
Cosa c'è di più affascinante di una soluzione energetica a basso costo e sostenibile? La risposta è... niente, almeno da un primo sguardo.
Poiché le batterie al sale possono essere realizzate con materiali più economici e facilmente reperibili, il loro prezzo iniziale potrebbe in un futuro risultare più basso rispetto a quello delle batterie al litio. Tuttavia, le tecnologie attuali non sono ancora pronte per una produzione su larga scala, e questo significherebbe mantenere alti i costi per un po'.
Insomma, il prezzo delle batterie al sale potrebbe essere competitivo in futuro, ma non possiamo aspettarci miracoli. Finché non si perfezionerà la produzione su larga scala, ci vorrà un po' di tempo prima che queste batterie diventino una vera alternativa per i consumatori.
Un futuro ancora da scrivere
Nel campo delle batterie al sale, la ricerca fa progressi, ma dobbiamo tenere presente che ci sono molte sfide e altrettante opportunità. Non possiamo però nemmeno aspettarci che i miglioramenti arrivino domani. Se tutto va come ci aspettiamo, potrebbero senz’altro rappresentare il futuro dell’energia.
Dal punto di vista degli utilizzi, per il momento queste batterie possono essere adatte soprattutto all’installazione in abitazioni, fabbriche, impianti navali e impianti offgrid che consentano un utilizzo continuo di questi accumuli. Non sono adatte all’automotive elettrico e qualsiasi impianto che necessiti di spunti di potenza importanti. Quali saranno gli utilizzi per il futuro?
Conclusione
In definitiva, le batterie al sale sono una promettente tecnologia, anche se le sfide pratiche e prestazionali non vanno sottovalutate. Non siamo ancora pronti per dire addio alle batterie al litio, ma forse un giorno diventeranno un elemento indispensabile della nostra quotidianità. Fino a quel momento, possiamo proseguire a usarlo per insaporire i nostri cibi.