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Mobilità sostenibile in Europa: il caso studio della Svezia

Mobilità sostenibile Svezia - 1200x800 - Memodo IT
Nozioni sul fotovoltaico
Aggiornato il 30 aprile 2025
7 min. Tempo di lettura
Gian_Marco_Fazion
Gian Marco Fazion

Negli ultimi anni in Europa, complice il continuo aumento delle temperature e i fenomeni climatici estremi sempre più frequenti, tiene banco il tema della mobilità sostenibile e della riduzione delle emissioni inquinanti in Europa per raggiungere gli obiettivi stabiliti dal pacchetto di riforme denominato “Fit for 55” (se hai perso che cos'è, vai a rileggere il nostro blog qui).

Le strategie del Fit for 55 e lo sviluppo in Europa

Il Fit for 55 (in italiano “Pronti per il 55%”) è un pacchetto composto da 12 direttive presentato nel 2021 dalla Commissione Europea e indica l’obiettivo di ridurre le emissioni di carbonio dell’UE di almeno il 55 % entro il 2030, un target fondamentale per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Tra le 12 direttive presenti nel Fit for 55 è presente quella riguardante le emissioni di CO₂ per autovetture e furgoni. L’obiettivo principale e molto ambizioso è lo stop dell’immissione sul mercato di veicoli con motore a combustione interna a partire dal 2035.

Il 28 marzo 2023 sono stati fissati gli obiettivi in materia di emissioni di CO₂ per i veicoli di nuova immatricolazione. Queste norme puntano a ridurre le emissioni prodotte dal trasporto su strada.

Obiettivo: riduzione emissioni di CO₂

Gli obiettivi fissati sono i seguenti:

  • riduzione delle emissioni di CO₂ del 55 % per le autovetture nuove e del 50 % per i furgoni nuovi dal 2030 al 2034 rispetto ai livelli del 2021;
  • riduzione delle emissioni di CO₂ del 100 % sia per le autovetture nuove che per i furgoni nuovi dal 2035.

Negli ultimi mesi i principali produttori automobilistici hanno accelerato la produzione di veicoli elettrici e il lancio sul mercato europeo di nuovi modelli con motorizzazioni parzialmente (full hybrid o mild hybrid) e totalmente elettrificate.

Di conseguenza, come indicato dallo Smart Mobility Report presentato dall’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano in collaborazione con GasGas (azienda sviluppatrice di stazioni di ricarica), nel 2023 in Europa sono aumentate le immatricolazioni di veicoli elettrici del 13 %. 

Più nello specifico, i Paesi europei con il numero maggiore di immatricolazioni di auto elettriche sono stati Germania (27 % del totale), Regno Unito (23 %) e Francia (22 %). L’Italia presenta invece numeri più bassi rispetto ad essi a causa di una distribuzione interna delle immatricolazioni molto disomogenea fra le singole regioni. 

I motivi si possono attribuire alla diffusione di informazioni poco accurate e alla mancanza di capillarità sul territorio dei punti di ricarica. Se il primo motivo è più di natura culturale, il secondo è di natura strategica. Infatti, secondo Alessandro Vigilanti, CEO di GasGas, sarà necessario posizionare le infrastrutture di ricarica in punti di interesse come centri commerciali, palestre, ristoranti e siti turistici nei prossimi anni così da portare anche benefici alle attività presenti.

Se Germania, Regno Unito e Francia sono i Paesi con il maggior numero di nuove immatricolazioni: ce ne sono altri più avanzati relativamente alla presenza di veicoli elettrici già in circolazione, in particolare Norvegia (con un impressionante 89 % sul totale), Svezia (56 %) e Danimarca (39 %). 

La Svezia e la prima strada elettrificata al mondo

Tra i tre Paesi appena elencati con le quote maggiori di mercato di veicoli elettrici, la Svezia è certamente la più attiva. Il Paese scandinavo, noto per aver conosciuto un vigoroso sviluppo dopo il diciannovesimo secolo grazie all’evoluzione della rete dei trasporti, si sta confermando ancora oggi quello più virtuoso in questo campo.

Dal prossimo anno, infatti, sarà aperta la prima autostrada elettrificata permanente al mondo dotata dell’ERS (Electric Road System), dove auto e camion potranno ricaricarsi durante la guida. 

L’autostrada in questione è la strada europea E20 che collega gli hub logistici tra Hallsberg e Örebro, situati al centro delle tre principali città svedesi: Stoccolma, Göteborg e Malmö. 

I metodi di ricarica sulla E20 saranno addirittura tre:

  • sistema a catenaria: utilizzato solo per veicoli pesanti, sfrutta cavi aerei per fornire elettricità ad autobus o tram;
  • sistema induttivo: utilizza apparecchiature speciali presenti sotto il manto stradale che inviano elettricità a una bobina presente all’interno del veicolo; la bobina utilizza a sua volta l’elettricità per caricare la batteria;
  • sistema conduttivo: utilizzato solo da veicoli elettrici “speciali”. Funziona come un caricabatterie per smartphone e i veicoli hanno a bordo un pad e una targa e nel momento in cui si passa sul tratto di strada dotato di questo sistema, il pad ricarica il veicolo in modalità wireless.

Quest’ultimo sistema è già presente dal 2020 nella città insulare di Virby, dove viene utilizzato da autocarri pesanti e autobus.

Al momento l’ERS si concentra principalmente sulla ricarica dei camion e di altri mezzi pesanti, però un recente studio ha indicato che anche le automobili potrebbero trarne vantaggio: infatti, tramite diverse simulazioni di ricarica con colonnina domestica combinata con la ricarica dinamica su strada, si è scoperto che le dimensioni della batteria possono ridursi fino al 70 % rendendo i veicoli elettrici più leggeri, ma anche più accessibili ed economici.

Con la dotazione dell’ERS, la Svezia ha in programma l’espansione in tutto il Paese di oltre 3.000 chilometri di strade elettriche entro il 2045.

Ma, secondo voi, la Svezia si ferma solo alle autostrade? Macchè!

Dal 31 dicembre 2024, una zona di circa 180 mila metri quadrati nel cuore della capitale svedese ha visto il divieto assoluto di circolazione per le auto a benzina e diesel, al fine di ridurre l’inquinamento atmosferico in città, migliorare la qualità dell’aria e creare un ambiente urbano più sostenibile.

L’accesso a quest’area è consentito solo a veicoli elettrici, ibridi plug-in e a gas (questi ultimi però devono rispettare gli standard Euro 6).

È la prima iniziativa di questo tipo in Svezia e fa parte di una più ampia strategia per favorire il trasporto pubblico a basse emissioni e per incoraggiare l’uso di biciclette ed altri microveicoli ecologici.

Oltre a collocarsi nell’obiettivo del Fit for 55 di cui abbiamo parlato all’inizio, rappresenta un passo importante per raggiungere un altro obiettivo: quello denominato Goal 11 presente all’interno dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite che si prefigge di costruire città e comunità sostenibili. 

Inoltre, Stoccolma si candida in questo modo a diventare un modello di ispirazione per altri centri urbani accelerando la transizione verso un modello di vita nelle città più ecologico e responsabile.

In breve

  • Il pacchetto di direttive Fif for 55 ha, tra gli obiettivi, quello di azzerare la produzione di veicoli a motore endotermico entro il 2035. In tal senso nell’UE stanno crescendo le nuove immatricolazioni di veicoli elettrici;
  • L’Italia non riesce a seguire il passo degli altri paesi europei a causa di una “resistenza culturale” al cambiamento e della poca presenza di infrastrutture di ricarica in luoghi strategici;
  • I Paesi Scandinavi sono i più avanzati in termini di quote di mercato dei veicoli elettrici e la Svezia ha inaugurato la prima autostrada elettrificata al mondo, con l’obiettivo di arrivare ad oltre 3.000 km in circa 20 anni;
  • Stoccolma è diventata la prima città in cui è vietato circolare con auto a benzina e gasolio, aprendo le porte ad un modello di mobilità che è destinato ad espandersi nei prossimi anni.
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